Montelongo è un piccolo centro agricolo situato sulle prime alture che guardano verso il mare Adriatico. Anticamente il territorio apparteneva a quell’area di Sannio popolato dai Frentani che aveva nell’antica “LADINOD”, attuale Larino, la propria capitale.
Da resti rinvenuti, si può ipotizzare quasi con certezza la presenza, nella contrada detta “Saccione”, di una importante villa rustica di epoca Romana. Le prime notizie del territorio di Montelongo, tratte da fonti documentarie scritte, risalgono all’Alto Medioevo. Nel luogo dove oggi si trova la Fontana di S.Maria sorgeva la grangia benedettina di S. Maria delle Rose. Nell’XI° e XII° gli ultimi conti longobardi di Larino ed i normanni della contea di Loritello (attuale Rotello), insieme ai Vescovi favorirono l’inurbamento delle popolazioni contadine. Le numerose celle benedettine vennero soppresse mentre nei centri urbani vennero istituite le parrocchie. I Normanni estesero e perfezionarono il sistema feudale trasformando Montelongo in feudo di un milite. Si generò così il Castro di Montelongo, cioè un piccolo centro urbano che aveva raccolto le popolazioni prima sparse per le campagne, ma che continuano a vivere secondo i loro costumi, come i bizantini (culto religioso greco-ortodosso) che formarono il loro “quarto” cioè un quartiere a ridosso del centro abitato. Dal XIII° al XVII°secolo, intorno al nucleo originale circondato da mura (l’attuale “terra”), si estendevano nuovi quartieri. I greci ebbero il loro “quarto” (l’attuale “Costa”). Lo sviluppo demografico spinse i latini fuori dalle mura, si formano nuovi quartieri sotto le mura, ed un altro, alla fine del 1600, intorno alla cappella di San Rocco (l’attuale “Croce”). Nel 1700 la fisionomia urbana di Montelongo risultò divisione in tre contrade: la Terra, la Costa e la Croce. Queste contrade, per vari secoli, furono in conflitto tra loro, principalmente per il fatto che i loro abitanti appartenevano ad etnie diverse (latini – bizantini – spagnoli – schiavoni ). Fra il 1800 e il 1900, lungo l’attuale strada provinciale si svilupparono altre due contrade: Fontanelle e Via Roma. Le cinque contrade costituitesi in periodi storici diversi rispolverano tutto il loro orgoglio nel giorno del Palio e cioè il 16 di agosto.
LUOGHI DA VISITARE
SANTA MARIA AD NIVES
La Chiesa parrocchiale, dedicata a S. Maria ad Nives, risale quasi certamente all’Alto Medioevo, epoca in cui si diffuse il culto della Madonna lungo le rive del Biferno e del Saccione. La chiesa viene menzionata nelle bolle del XII sec. e nelle tassazioni papali del XIV secolo. Oltre agli altari di giuspatronato del Barone, ve ne erano alcuni dedicati a famiglie assurte a posizioni economiche di rilievo (nel corso del 1500) quali Chiaro, Molinicchio, de Lallo e de Sciarra. Solo nel 1734 la Chiesa fu restaurata.
SAN ROCCO
La Chiesa dedicata a San Rocco fu probabilmente edificata dagli schiavoni nell’epoca in cui si stabilirono fuori le mura di Montelongo ed edificarono il loro quarto (seconda metà del 1500). Nel XVII secolo il quartiere si ingrandì per l’immissione di genti latine e la Chiesa venne restaurata ed ampliata.
SANTA MARIA DI SACCIONE
Le prime notizie del territorio di Montelongo, tratte da fonti documentarie scritte, risalgono all’Alto Medioevo. Nel luogo dove oggi si trova la “fontana di S. Maria”, sorgeva originariamente la grancia benedettina di “S. Maria delle rose”. Le ultime notizie della cappella di S. Maria delle rose a Saccione
vacheron constantin replica risalgono alla visita Pastorale del 1615 quando venne trovata “senza porta, con l’altare denudato e privo di quadri, col tetto e pavimento che hanno bisogno di urgenti riparazioni”.
A Montelongo oltre allo “Spedale per il servizio dè poveri e de’ Pellegrini”, vi erano tre Monti frumentari, amministrati dalle rispettive Confraternite: quella del Corpo di Cristo, quella del Rosario e quella di San Rocco. Nell’anno mariano 1954, in onore della Madonna del fiore è stata realizzata una cappellina in c.da “Ala Pagliaro” nota per la fiaccolata del quattordici agosto. Fra i secoli VI e X i monaci cassinesi fondarono, sul territorio della frentania larinate, numerosi monasteri, disboscarono e misero a coltura ampi appezzamenti di terreno. La loro attività garantiva la presenza di coloni latini e di famiglie longobarde e bizantine, che si stabilirono nelle campagne e fondarono alcuni casali rurali. Nel territorio di Montelongo vi erano i casali di “Femmina morta” (l’attuale Caracciolo), “casale di Ceppito” (ai confini con l’agro di Rotello), casale di “S. Maria di Staccione”, di “Civitella” e quello di “Montelongo”.