In provincia di Isernia si trova un piccolo borgo arroccato a 872 metri s.l.m., tra le valli del Bojano e del Carpinone: si tratta di Castelpetroso. La maggior parte dei circa 1.700 abitanti si è insediata, nel tempo, nelle cinque frazioni di cui il comune si compone: Indiprete, Guasto, Pastena, Casale e Camere.
Le frazioni sono piccole gemme che meritano di essere visitate e scoperte. Ognuna di esse possiede una o più chiese, alcune delle quali sono dei piccoli capolavori.
Castelpetroso centro è uno di quei piccoli luoghi antichi e sconosciuti dal fascino incantevole, che unisce storia, cultura e natura incontaminata, dove si respira ancora un'aria di tradizione e genuinità e da dove è possibile ammirare un panorama mozzafiato. Il piccolo centro è balzato agli onori della cronaca nazionale dopo la partecipazione a “Il Borgo dei Borghi” dove, a sorpresa, è arrivato in finale a rappresentare il Molise. Il borgo è un piccolo cuore d’origine medievale all’interno del quale, intorno all’anno Mille in un sito ricco di pietre, fu costruito un castello, che dal luogo, ricco di pietre, prese il nome. Ciò è attestato da una pergamena custodita nell'archivio di Montecassino, datata 1011, in cui si legge della donazione di due chiese, S. Cristoforo e S. Salvatore, ubicate nel territorio di "Castrum Petrosum".
Attraverso Porta del Parco, l’unica delle tre porte originarie ancora esistente, si accede al centro storico, un chiaro esempio di borgo medievale costituito da stretti “vichi, antichi caseggiati in pietra, minuscole piazze, la grande Chiesa parrocchiale di San Martino e il Palazzo Marchesale.
All’interno dell’edificio sono oggi ospitati un piccolo Museo della Civiltà Contadina, in grado di ripercorrere la storia agreste degli antenati fino alle radici, l’Artistico Presepe molisano i cui elementi rimandano al folklore del luogo, la Fornace e la Bottega del Maniscalco.
Il Santuario di Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso è interamente scolpito in pietra locale, lavorata a mano da abili scalpellini molisani tra cui i fratelli Mario, Giuffrida e Pasquale Chiocchio di Oratino e i fratelli Pasquini di Pietrasanta. L’edificio, progettato dall’architetto Francesco Gualandi di Bologna, è in stile neogotico e raggiunge i 57 metri di altezza nel suo punto più alto. La prima pietra venne posata il 22 settembre 1890. La facciata esterna è la prima cosa che colpisce assieme alle due torri campanarie che la abbracciano, così come il concerto di campane realizzato dalla Pontificia Fonderia
Marinelli di Agnone. Da segnalare anche l’organo a canne, la cupola centrale e i mosaici. Nel 1947 è stato inaugurato un itinerario naturalistico chiamato Via Matris, un sentiero di 750 metri che si snoda lungo la montagna e che collega il Santuario con il luogo delle varie apparizioni, la prima della quale datata 22 marzo 1888. Nella Via Matris, l’intera vita della Vergine è articolata in sette ‘stazioni’, corrispondenti a sette episodi in cui la pietà del popolo cristiano ha individuato i sette ‘principali’ dolori della Madre del Signore. Nel 1973 papa Paolo VI proclama la Vergine patrona della regione Molise.
Oggi, la Basilica Minore dell’Addolorata è meta di pellegrinaggio da ogni angolo dell’Italia.
La casa delle veggenti Bibiana e Serafina (fraz. Guasto)
Palazzo De Rossi (borgo)
Museo della Civiltà Contadina
Presepe Artistico Molisano
Riserva Naturale Regionale di Monte Patalecchia
Croce bizantina
Antica fornace Sannitica