La storia di Ostana è molto più antica di quanto si pensi: il primo documento che attesta la presenza del nostro piccolo comune risale infatti al 1301 e riguarda la lite secolare con il vicino Comune di Crissolo per questioni di confine. Nei documenti successivi sia alternano per secoli i toponimi Hostana, Ostana, Austana, Augustana. Un ventaglio di varianti che ha alimentato numerose ipotesi, talvolta anche piuttosto fantasiose, circa l’origine del nome, chiamando in ballo anche Augusto e i romani.
Durante la fase medievale Ostana fu soggetta alla giurisdizione degli Enganna, signori di Barge, e successivamente ai marchesi di Saluzzo. Ed è proprio sotto il Marchesato che la comunità di Ostana ottenne nel 1425 facoltà di redigere i propri Statuti comunali.
Sulla scia del Marchesato di Saluzzo, anche Ostana passò sotto il dominio francese nel 1548 pur conservando lo status di feudo dei Saluzzo di Paesana, fatto salvo un periodo di sudditanza a Felice Leone. Nel 1797, è attestata la partecipazione degli Ostanesi alla “rivolta del pane”.
Il XIX secolo e l’inizio del XX furono un periodo di crescita per Ostana, che vide l’aumento della popolazione fino a contare 1187 abitanti nel 1921. Raggiunto questo picco la popolazione iniziò gradualmente a diminuire, spopolamento che si accentuò soprattutto nel
Goedkope Replica Horloges dopoguerra e che toccò il suo picco negativo negli anni ’80 con solo una decina di residenti fissi.
Ostana è un paese di lingua storica occitana ed è uno dei 12 Comuni delle valli Occitane che si estendono sulle tre provincie di Imperia, Cuneo e Torino. Appartengono alla provincia ligure solo Olivetta San Michele e parte del territorio di Triora. Quattro le valli in territorio torinese: Susa, Chisone, Germanasca, Pellice; nel cuneese l’impronta occitana si ritrova qua e là nei piccoli borghi montani sparsi dal Monregalese alla valle del Po. Ostana è legata culturalmente e linguisticamente al territorio dell’Occitania d’oltralpe che si estende nell’intero sud della Francia fino alla Catalogna, nella piccola val d’Aran.
LUOGHI DA VISITARE
Le Borgate: si comincia da La Villo, laddove si trova il Municipio, e ci si immette sulla strada comunale che conduce a Champanho, circondati dagli aceri, dai frassini, dagli alti mura in pietra e – d’estate – dai garofanini rosa. Si superano le case di Marquét, ci si inoltra nella faggeta e si raggiunge Champanho: da qui, si procede lungo un paesaggio di fiumiciattoli, betulle, larici, sottoboschi di lamponi e di mirtilli. Si oltrepassano piccoli nuclei disabitati, e si raggiungono le borgate di La Ruà e di Miribrart.
È proprio Miribrart, la borgata più suggestiva. Qui le case sono addossate l’una all’altra, i pascoli sospesi tra le rupi e i valloni, i muri perimetrali recuperati poco alla volta tutti con quella grossa pietra che ne riporta la data di costruzione.
Per gli scalatori più esperti, le falesie di Rocciaré offrono tiri di difficoltà crescente e massi per praticare il bouldering. L’autunno è il momento ideale per ascoltare il bramito dei cervi o per l’ultimo ingresso dell’anno al “Bosco Incantato”: un percorso didattico e naturalistico per grandi e piccini cui si accede dalla Borgata Marchetti. Al suo interno troviamo orti di permacoltura, un giardino zen, percorsi sensoriali da percorrere a piedi nudi e un teatro nel bosco.
La perfetta esposizione al sole fanno di Ostana una meta ambita anche in inverno per i praticanti delle racchette da neve: da provare una salita fino ai 2300 m. di punta Ostanetta, o una tranquilla passeggiata sul sentiero balcone che conduce alla Chiesa di San Nicolao.