Chiesa di Santa Lucia: si erge in piazza Montini ed ha una lunga storia di crolli e ricostruzioni. La prima fabbrica risale alla metà del XVI secolo ad opera dell'Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze che volle costruirla insieme ad un piccolo ospedale. Col passare degli anni e lo sviluppo del paese attorno alle sponde del Bidente la chiesa divenne parrocchiale. La sua posizione attuale non corrisponde in realtà a quella originaria: in seguito ai terremoti, la costruzione fu, infatti, spostata di alcune decine di metri a monte e nel luogo in cui sorgeva la chiesa venne costruita la strada carrozzabile, ai cui lati si vedono ancora oggi gli archi delle antiche navate laterali. Durante il terribile sisma del 1918 crollò la volta centrale provocando circa 9 morti. Tra le opere conservate in questa chiesa: il Cristo Risorto di Augusto Neri, situato nell'abside, il dipinto seicentesco raffigurante Santa Lucia e Santa Sofia, sulla parete laterale, e alcune vetrate policrome.
Teatro Mentore: inaugurato nel 2014, sorge al centro della piccola piazza Garibaldi. La costruzione moderna, realizzata su progetto dell'Architetto Gae Aulenti, sostituisce un vecchio edificio rimaneggiato più volte a seguito dei danni causati dal terremoto e dalla guerra. Dopo oltre 30 anni di chiusura, il Mentore ha nuovamente aperto il sipario a settembre 2015 e sta tornando ad essere il fulcro della vita culturale.
Galleria d'Arte: intitolata a Vero Stoppioni, è stata inaugurata nel 1990 per ospitare le opere raccolte durante varie edizioni del Premio Campigna, la cui prima edizione risale al 1955. Ha sede in un edificio del primo Novecento e possiede uno spazio espositivo in cui le opere contemporanee riescono a dialogare in maniera efficace ed armonica con l’architettura e le linee degli spazi interni, facendo cogliere al visitatore un’aurea di modernità. All’interno dell’istituzione museale sono rappresentate le più interessanti tendenze artistiche italiane dagli anni ‘50 ad oggi: il neorealismo, l’informale, la pop art, l’astrattismo, la nuova figurazione, fino alle più recenti tendenze. La collezione vanta dipinti e sculture di artisti di chiara fama, come Mattia Moreni, Piero Ruggeri, Francesco Somaini, Pompilio Mandelli, Fabrizio Plessi, Giannetto Fieschi, Sergio Vacchi, Alberto Sughi, Eugène Berman, Giovanni Korompay, solo per fare qualche nome, assieme ad opere di pittori di ambito romagnolo (Bellini, Casadei, Crispini, Greggi). Un posto privilegiato all’interno della Galleria è dedicato a Mattia Moreni; in una sezione, infatti, sono esposte le opere realizzate dall’Artista, che partecipò a varie edizioni del Premio Campigna e istituì un rapporto privilegiato con Santa Sofia soggiornandovi per lunghi periodi. Nella Stoppioni vi sono opere che fanno parte in prevalenza del ciclo Regressione della Specie e “Belle Arti”, fra cui cinque autoritratti di grandi dimensioni. Domina lo spazio espositivo la grande Mistura (1976-1984), costituita da una parte convessa con materiali incollati e deformati attraverso l’utilizzo di una colla usata per i caccia mirage, l’araldite, ed una parte concava in cui è si erge maestoso e severo “Narciso” o “Mister Chimica”, un calco a mezzo busto dell’artista stesso.
Parco Sculture: collegato alla Galleria d’arte contemporanea, è nato nel 1993. La filosofia sottesa al progetto è quella di integrare le opere con il paesaggio e con la storia del territorio facendo dialogare in maniera diretta arte e ambiente. Le sculture, di artisti di chiara fama, sono collocate in un percorso che si snoda dal centro di Santa Sofia, partendo dal Parco Giorgi (della Resistenza) per poi scendere nell’alveo del fiume Bidente. Il “museo all’aperto” è in continuo divenire attraverso l’installazione di nuove opere e ricalca in parte il percorso del Parco Fluviale che, da Santa Sofia, permette di raggiungere Capaccio costeggiando le acque limpide del Bidente.