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LA STORIA

Belvedere Ostrense è un piccolo borgo di origine medievale situato nelle Marche, in provincia di Ancona, sorto intorno al XII° secolo sulle fondamenta dell'antico Castrum Belvideris, che deve la sua pittoresca denominazione alla posizione dominante del colle su cui sorge e dal quale si gode un ampio panorama fra Misa ed Esino, dalla costa alla catena appenninica. Il Castello era amministrato da un conte imperiale per conto della Marca di Ancona, al quale successe il conte Simone, che nel 1177 rinunciò alle sue terre e ai suoi diritti a favore del Vescovo di Senigallia.
Agli inizi del sec. XIII° il Comune di Jesi ne acquisì il dominio e gli abitanti di Belvedere, in occasione della festa del Patrono di Jesi, facevano atto di soggezione alla città portando il cd. pallio, lo stendardo con l'immagine di S.Floriano, unico esemplare ancora oggi conservato all'interno del Palazzo Municipale.
A partire dal 1320 circa, si affermò nel castello il ruolo dominante dei conti di Buscareto: grazie al protagonismo politico di questa famiglia, Belvedere uscì dall'anonimato e iniziò a svolgere un ruolo territoriale di qualche rilievo. Contemporaneamente, fu circondato di un sistema di mura e munito di una rocca edificata sulla parte più elevata del piccolo poggio che venne distrutta quando il comune di Jesi riuscì ad ottenere dal pontefice la restituzione del castello.
La fine delle guerre e delle signorie segnò l'inizio del periodo più florido della storia del castello che, divenuto residenza di molte famiglie possidenti, si arricchì di palazzi gentilizi, di chiese monumentali, di opere di beneficenza e di un pubblico teatro. Con la soppressione del contado di Jesi nel 1808 Belvedere divenne comune autonomo e mutò la sua denominazione in quella di Belvedere Ostrense in omaggio all'antico municipio di Ostra, che sorgeva nella valle del Misa ai confini del suo territorio.
Della sua storia medievale Belvedere conserva la più visibile testimonianza nell'impianto del centro storico e nelle mura castellane, che cingono ancora il castello su tre lati.
Oggi Belvedere Ostrense vede un'economia del territorio incentrata principalmente nei settori di stampi e vitivinicole ed attira, nelle sue numerose manifestazioni, turisti dall'Italia e dall'Europa.
 
 LUOGHI DA VISITARE
 
Palazzi Storici
Sulla piazza principale del paese si erge il Palazzo municipale, appartenuto ai conti Balleani che lo fecero costruire nei primi anni dell'800 e lo cedettero al Comune nel 1872. Conserva al suo interno un cimelio molto particolare: si tratta dell'unico esemplare rimasto del "Pallio di San Floriano", esposto nella sala consiliare. E' un drappo con l'immagine del santo usato durante l'omonima festa religiosa e civile della Repubblica jesina, che si è tenuta, come segno di omaggio dei Castelli alla città dominante, fino al 4 maggio 1807.
Degni di attenzione sono anche i palazzi Bernabucci, Benvenuti, Santini, Mei e soprattutto fuori del castello quello della famiglia Buccolini, oggi Uccellini Amurri: alcuni di essi conservano all’interno soffitti decorati ad affresco o a cassettoni. Gli edifici più significativi sono però quelli religiosi.
 
Chiesa Parrocchiale di San Pietro
Di origini medievali, situata  nella piazza antica del castello è stata ricostruita sul finire del ?400 e ristrutturata in forme più ampie nel tardo ‘700 dall’architetto danese Ciaffaroni.Ad una facciata maestosa dalle sobrie linee neoclassiche fa riscontro un interno ad una navata con quattro cappelle laterali ed un’elegante abside ricca di decorazioni. Di particolare pregio le tele seicentesche di Giovanni Moranti(Conversione di San Pietro) e di Natale Ricci (Madonna del Rosario) e una attribuibile al belvederese Nicolò Amatori (circoncisione di Gesù). La chiesa inoltre ospita le reliquie di San Rufo, portate a Belvedere da roma agli inizi dell’Ottocento.
 
Santa Maria della Misericordia
La chiesa collegiata si trova fuori della cinta murata, edificata alla fine del ‘400 e ricostruita anch’essa in eleganti forme neo – classiche  a più riprese fra il 1796 e il 1849 su progetto dello jesino Raffaele Grilli, mentre il portico venne completato nel 1985. Particolarmente armonioso l’interno con volta a botte, presbiterio sopraelevato e sei altari laterali scanditi da una fuga di colonne. Vi si conserva un bell’affresco della Madonna della Misericordia dipinto da Andrea da Jesi nel 1473 e alcune tele pregevoli del Ridolfi (Madonna  con san Francesco e altri santi, primo ‘600), di Luigi Mancini di Jesi (Battesimo di Gesù,fine ‘800) e di Silvio Galimberti (San Giuseppe morente 1921 – 22).
 
Santuario della Madonna del Sole
Situato fuori dalle mura in direzione di San Marcello, deve il suo nome e la sua fama ad un affresco del 1471 di Bartolo di Andrea di Jesi, proveniente da una più antica e vicina chiesa rurale. Essendo questa pericolante, nel 1666 l’affresco, divenuto nel frattempo oggetto di grande devozione, fu distaccato e trasportato in un nuovo edificio lungo la strada per Jesi. In seguito ad un evento miracoloso nel 1736 venne eretto l’attuale ampio santuario a pianta ottagonale sormontato da una cupola.